1) Cosa significa Taijiquan, e che attinenza c’è con il taoismo?

Come abbiamo già potuto vedere in precedenza, il termine Tajiquan significa letteralmente “Boxe della Polarità Suprema”. Il Taijiquan si basa principalmente sui principi del Taoismo. Si segue l’idea del dualismo, ogni movimento esprime l’alternanza tra yin e yang, l’origine di tutte le condizioni dinamiche dell’universo, la legge del cambiamento.

2) Come si può diventare un insegnante?

Diventare insegnante è facile!

Si studia, si pratica e non dimentichi di essere un allievo perché chi meglio di un allievo ti può insegnare ad essere un insegnante?

Diventare Maestro non è cosa facile.

La Maestra Chen Peiju dice: “Al mondo ci sono i maestri famosi, i maestri bravi (saggi) e quelli furbi. Dal bravo maestro escono discepoli di livello alto. Non necessariamente il bravo maestro è un maestro famoso in tutto il mondo. Ciò che deve avere un bravo insegnante è avere moralità, auto coltivazione, conoscere la teoria, avere abilità uniche, essere onesto e di buon cuore ed insegnare con zelo. Difatti di tali saggi maestri ne esistono pochi al mondo!

Insegnare non è mai semplice, ti devi mettere sempre in gioco. Devi avere tanta pazienza e devi avere rispetto per ciò che fai, per te stesso e per gli altri.

3) Parlando di Taijiquan si parla spesso di “energia”. Che cosa si intende esattamente?

Il concetto di “energia” è molto complesso. Nel mondo occidentale affrontiamo il discorso del benessere prettamente da un punto di vista anatomico e fisiologico, per gli orientali invece il discorso è ben diverso. I due aspetti che per noi sono fondamentali, per loro sono solo una parte di quello che viene chiamato Qi. Esso non ha una definizione precisa, per i Cinesi è il “soffio” è la base della vita ed è essenziale per la conservazione della vita stessa e basilare per il funzionamento degli organi interni. Il Qi si presenta in forme diverse ed esercita funzioni differenti nelle varie parti del corpo.

Secondo la medicina tradizionale cinese ci sono tre elementi principali che costituiscono la vita umana. Oltre al Qi, di cui già abbiamo parlato sopra, ci sono il Jing e lo Shen, chiamati anche “tre gemme” o “tre tesori”.

Il Jing rappresenta l’essenza della vita umana e può essere di due tipi: prenatale e postnatale. Il primo è quello congenito che si forma nel feto, quello che i tuoi genitori ti “regalano” mentre il secondo è quello che si acquisisce subito dopo la nascita, è quello che bevi, mangi, le abitudini, l’educazione etc.

Lo Shen, viene tradotto con il termine “spirito” ed è la diffusione a livello generale della coscienza e comprende tutte le attività vitali.

Questi tre “tesori” sono inseparabili ed interconnessi, si può riassumere in questo modo: il Jing è la base, il Qi è la forza traente e lo Shen è il fattore guida.

4) Che cos’è un un Fajin?

Il Fajin, o Fali, è l’espressione della forza.

Per esprimere la forza nel Taijiquan bisogna essere prima di tutto rilassati. Non bisogna intendere la forza come rigidità o blocco. Per emettere un Fajìn o falì (emissione di forza o esplosione di forza) serve una combinazione di massima quantità di forza nel minor tempo possibile. Da dove nasce però questa forza? Nel Taijiquan si usa dire “La forza nasce dai piedi, si sviluppa nelle gambe, viene diretta dalle anche e prende forma nelle mani”, parte tutto dal basso, da una corretta postura e da un ottimo radicamento. Il Falì, però, non bisogna intenderlo come una freccia scoccata dall’arco o come un proiettile, subito dopo aver emesso la forza, bisogna ritornare immediatamente ad accumulare/raccogliere la forza all’interno formando un movimento elastico spiraleggiante come una molla di metallo. L’errore tipico è quello di far partire il movimento dal torso.

5) Quale messaggio vorrebbe diffondere a chi già pratica o chi vorrebbe avvicinarsi a quest’arte?

Il Taijiquan è una disciplina meravigliosa, ognuno di noi si è avvicinato e si avvicina a quest’arte per i motivi più vari. Chi perché gli è stato consigliato dal medico, chi per semplice curiosità o perché attratto già dall’idea di qualcosa di cui si sente tanto parlare ma in effetti quasi nessuno sa realmente cosa sia.

Se si è presa la decisione di intraprendere questo percorso serve tanta pazienza, duro lavoro e studio. Ovviamente tutto dipende quale strada vuoi seguire, ma questi sono i requisiti. Mettiti sempre in gioco, non demordere. Il lavoro più difficile non è riuscire a fare o meno un movimento, per quello basta l’allenamento. Il lavoro più arduo è quello che dovrai fare con te stesso, sia se scegli la via del puro benessere sia se scegli quella del combattimento. Il Taijiquan ti aiuta a stare bene fisicamente e se gli permettete di “entrare” in voi vi cambierà notevolmente. Affronterete la vita in modo diverso. Attenzione però questo non succede immediatamente, dovete darvi tempo. Non siate frettolosi, non siate impulsivi. Alla fine capirete.

Per contattare la M. Falanga

falangasarah@virgilio.it

www.icxj.it

3381804555

N.B. Le indicazioni contenute in questo articolo non si sostituiscono alla pratica medica alla quale è rimandata la salute e la cura della persona.

Daniela De Girolamo è un insegnate di Qi Gong, Taiji Quan, Meditazione e Medicina Cinese.

E’ Presidente dell’ A.S.D Meihua il vento sopra il lago che si occupa dell’insegnamento e della diffusione delle discipline orientali.

Scrittrice del libro “Pillole di Lunga Vita guida introduttiva al Qi Gong e al Taiji Quan”.

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